venerdì 11 ottobre 2013

Recensione: MOONACRE, I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA di Elizabeth Groudge


Un nuovo giorno è sorto, sfiorando le scogliere e il castello con i pallidi raggi del sole nascosti da spesse coltri di nubi e io, Nimue, sono di nuovo qui per percorrere con voi questo viaggio nella letteratura.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo che è forse tra i peggiori da me letti nel corso della mia pluridecennale esperienza di lettrice accanita.
Sto parlando di "Moonacre, i segreti dell'ultima luna" (anche noto con il titolo di "Il cavallino bianco") dell'autrice Elizabeth Groudge.
Ho letto questo libro spinta dalla curiosità e perché l'autrice di Harry Potter - saga che io adoro -, J.K. Rowling, ha dichiarato che quello della Groudge è uno dei suoi libri preferiti e uno dei ricordi più piacevoli della sua infanzia, dichiarando inoltre di averne tratto ispirazione per creare il celebre mondo uscito dalla sua penna.
Forse nutrivo aspettative troppo alte in questo romanzo, ma davvero non mi è piaciuto affatto.



Trama:

Maria Merryweather ha tredici anni quando, rimasta orfana, si trasferisce a Moonacre Manor, ospite di un ricco, eccentrico cugino. L'antica dimora si rivela colma di mistero e di segreti e Maria scopre ben presto di essere predestinata a salvarla dalla scomparsa, riscattando le colpe dei suoi antenati che ne hanno segnato la sorte. Grazie all'aiuto delle magiche creature che da sempre abitano l'incantevole vallata e alla sua determinazione, Maria, ultima Principessa della Luna, riuscirà a salvare Moonacre e a riportarvi la serenità perduta.

Genere: Fantasy
Valutazione: *

Recensione:

Ho trovato questo libro estremamente noioso. I personaggi non hanno spessore. Sono tutti o buoni o cattivi, cattivissimi (e i malvagi vestono, guarda caso, di nero). Ogni cosa è o bianca o nera. La storia è noiosa e il finale, a mio parere, troppo affrettato e zuccheroso, persino per una fiaba. Bisogna ricordare che si tratta di un libro per bambini, di una sorta di favola, ma questo giustifica solo in parte la mancanza di pathos della storia. I continui riferimenti a Dio, al cristianesimo e alla dottrina cattolica poi, lo rendono pesante e moralista. Ci sarebbero stati tutti gli ingredienti per un romanzo fantasy (seppur sempre per bambini) con i fiocchi. Peccato che, secondo me, l'autrice non sia stata capace di svilupparli nel modo migliore.

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